Keplero |
Storia dell'astrologia | |||
Friedrich Johannes Kepler, noto in Italia come Giovanni Keplero, è nato a Weil der Stadt il 27 dicembre 1571, nel segno del Capricorno. Fu un astronomo e matematico tedesco che scoprì le leggi che regolano il movimento dei pianeti che prendono il suo nome e pertanto sono chiamate leggi di Keplero. La più nota, la prima, è la legge secondo cui l'orbita descritta da un pianeta è un'ellisse (definendo anche il ruolo del Sole in questa ellisse) e non è circolare. Ciononostante, Keplero si occupò anche di astrologia: gli capitò così di prevedere un inverno molto rigido, le rivolte contadine e un guerra con i Turchi. Anche negli anni a seguire non si sottrasse alla stesura di oroscopi e ritratti caratteriali (tema natale). Singolare il suo epitaffio, da lui stesso scritto, sulla lapide dove è sepolto: "Il mio spirito ha misurato il cielo, ora misura la profondità della terra", proprio perché proviene da un Capricorno (segno di terra). Mentre le sue prime due leggi furono enunciate in un libro di astronomia, la terza è contenuta in un testo che si occupa di geometria (con riferimenti a Pitagora ed i pitagorici), filosofia (con riferimenti a Socrate, Platone, Aristotele ed i solidi platonici), di astrologia, ma anche di musica. Keplero, convinto che Dio non fosse solo geometra ma anche un musico, sostenne l'idea che la musica e il sistema solare fossero manifestazioni della stessa armonia; quasi come se le posizioni dei pianeti, similmente ai tasti di un pianoforte, dovessero corrispondere alle note. Anche questa similitudine è chiaramente di derivazione pitagorica, in quanto proprio a Pitagora si attribuisce tradizionalmente l'osservazione che gli intervalli musicali corrispondono a rapporti numerici (valutati attraverso la divisione del monocordo) nella scala pitagorica (di sette note, poi aumentate a 12 - scala cromatica). Anche l'interesse per l'astrologia ed il contributo che egli ne apportò fu determinante. Nel 1596 pubblicò un trattato chiamato "Mysterium Cosmographicum" nel quale riprese l'indagine della cultura greca, da Pitagora ad Aristotele sui solidi cosiddetti "solidi platonici", cioè quelle figure geometriche solide che hanno spigoli e vertici equivalenti e che hanno affascinato il mondo antico per via della loro regolarità. In questa regolarità, gli antichi videro un'armonia e, in considerazione della loro bellezza, diedero a questi solidi, definiti solidi platonici, un importante ruolo di collegamento tra conoscenza terrena (matematica, geometria e filosofia) e l'universo. Associarono, inoltre, ad ognuno di essi un elemento: al tetraedro il fuoco, al cubo la terra, all'ottaedro l'aria, all'icosaedro l'acqua.
Dal Mysterium Cosmographicum di Keplero: "La Terra è la sfera che misura tutte le altre. Circoscrivi ad essa un dodecaedro: la sfera che lo comprende sarà Marte [nel senso che contiene l'orbita, che allora ancora riteneva circolare, del suo moto attorno al sole]. Circoscrivi a Marte un tetraedro: la sfera che lo comprende sarà Giove. Circoscrivi a Giove un cubo: la sfera che lo comprende sarà Saturno. Ora iscrivi alla Terra un icosaedro: la sfera iscritta ad essa sarà Venere. Iscrivi a Venere un ottaedro: la sfera iscritta ad essa sarà Mercurio. Hai la ragione del numero dei pianeti." Link: Astrologia e Keplero Torna a Storia dell'astrologia
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