Cultura : storia, geografia, scienza, letteratura, arte
Il principe di Sansevero: Raimondo di Sangro |
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Raimondo di Sangro: inventore o alchimista? Non tutti conoscono Raimondo di Sangro, settimo Principe di Sansevero. Un personaggio che è riuscito a legare l'arte al mistero, figura di spicco della storia del Settecento. Un uomo la cui vita è entrata nella leggenda!! Raimondo di Sangro, nato a Torremaggiore, il 30 gennaio 1710 nel segno dell'Acquario, è stato a tutti gli effetti un esoterista, inventore, anatomista, alchimista, letterato e accademico italiano. Sicuramente, è stato un innovatore! Di origine nobile, il padre sosteneva di discendere dal grande imperatore Carlo Magno. Studiò retorica, filosofia, logica, matematica e geometria, scienza, fisica, greco, latino, ebraico, tedesco, araldica e geografia, ma ebbe modo di manifestare subito un talento ingegnoso. Mentre era ancora studente presso il Collegio Romano dei Gesuiti, nel 1729, Raimondo di Sangro fece il suo esordio da inventore: realizzò il progetto di un palco teatrale che doveva far scomparire la scena tramite argani non visibili agli spettatori. Secondo una biografia del XIX sec., il futuro Principe avrebbe poi raccontato di aver ricevuto in sogno il progetto da un un vecchio che affermava di essere Archimede [1]. All'età di 20 anni, Raimondo di Sangro si recò a Napoli, dopo aver acquisito, a seguito della morte del nonno paterno, il titolo di VII Principe di Sansevero. Esperto di armi e strategia militareFu esperto nell'arte militare e nella strategia: scrisse un manuale di esercizi militari per la fanteria, un vocabolario dell'arte militare di Terra (incompleto), trattati sulle fortificazioni e nel 1744 si distinse valorosamente nella battaglia di Velletri contro gli Austriaci. Un uomo colto, un grande letteratoOltre agli studi chimici ed alchemici, Raimondo di Sangro fu un grande letterato, scrittore ed editore, spesso non ben visto dalle autorità ecclesiastiche: dalla sua tipografia uscirono libri spesso censurati o pubblicati anonimamente. Divenne anche accademico della Crusca. La prima tipografia a coloriLa sua natura di innovatore non si smentì neanche in questo campo: affermò di essere riuscito a stampare pagine a più colori in "una sola passata". La cappella di SanseveroNel 1744 il Principe diede inizio al restauro della Cappella di Santa Maria della Pietà, la famosa "Cappella di Sansevero" in cui si trova l'omonimo museo, attualmente visitabile, a Napoli. I lavori, che furono molto costosi e costrinsero il principe ad indebitarsi rovinosamente (sarà addirittura arrestato e rinchiuso per alcuni mesi nel carcere di Gaeta), durarono fino alla sua morte, ma resero la piccola chiesa un capolavoro oltre che un luogo di culto per gli appassionati di esoterismo. In particolare, la realizzazione di alcune statue all'interno della Cappella, tra cui il famoso Cristo velato di Giuseppe Sanmartino, resta ancora oggi un mistero. Capolavoro della scultura europea del Settecento (tanto che Antonio Canova avrebbe voluto esserne l'autore), la statua rappresenta Cristo che giace esanime mentre il suo corpo appare velato da un tessuto di marmo finissimo. La leggenda vuole che il principe di Sansevero avrebbe insegnato al Sanmartino la marmorizzazione di un tessuto. Tra le invenzioni del Principe, ne troviamo tantissime e di diverso tipo. Da opere di ingegneria, come una carrozza marina, all'alchimia con la trasformazione di pietre in gemme. Da orologi che calcolano le fasi lunari, a medicine, gemme artificiali, desalinatori etc. etc. Ecco la lista delle invenzioni a lui attribuite, visitabile sul sito ufficiale del Museo Cappella di Sansevero:
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