Narciso (Narcissus) è il nome di una pianta della famiglia delle Amaryllidaceae (come il bucaneve) originaria dell'Europa.
Il suo nome deriva dalla parola greca narkissos che significa stupore, ma per molti ha la stessa etimologia di "narcotico" anche con riferimento all'odore inebriante dei suoi fiori: fiori di narciso o più semplicemente narcisi.
Nella mitologia greca, Narciso è un personaggio famoso per la sua bellezza. Per vanità o per indecisione disdegna tutti coloro che si innamorano di lui.
Come punizione per la sua vanità, si innamora della sua immagine riflessa in uno specchio d’acqua, lasciandosi morire dopo essersi reso conto dell'impossibilità del suo amore.
Quando le ninfe vollero raccogliere il suo corpo, al posto di Narciso trovarono un fiore cui fu dato il suo nome: narciso.
Le affinità tra il segno della Bilancia e la figura mitologica sono quindi evidenti: Bilancia è il segno in cui Venere, astro e dea della bellezza per eccellenza, è in domicilio, è di casa, si "compiace".
Ci sono numerose specie di narciso che hanno diversi periodi di fioritura, ma, senza dubbio, il periodo di fioritura ideale per questi fiori è l'inizio dell'autunno.
Subito dopo l'estate (finisce il mese della Vergine e inizia il segno della Bilancia), dal 22 settembre in poi, il clima per il narciso è ideale.
Infatti, il narciso può fiorire anche l'inverno ma solo se non vengono raggiunte temperature troppo basse; richiede umido e caldo, elementi che fin dall'antichità, sono stati considerati sottoelementi dell'aria.
Aria come la Bilancia, segno di aria.
Questi fiori richiedono la giusta dose di luce e di buio, di caldo e di freddo, di acqua e di secco. La giusta misura della Bilancia. In cambio, ci ripagano con grazia e bellezza. Una bellezza che basta a sè stessa.
Curiosamente, alla bellezza delle giunchiglie, nome comune di un narciso (Narcissus jonquilla) il poeta William Wordsworth (nato il 7 Aprile 1770 - Ariete, segno opposto alla Bilancia) dedica il poema "ho vagatosolitario come una nuvola" (I Wandered Lonely as a Cloud) comunemente conosciuto come The Daffodils (Le giunchiglie).
TRADUZIONE di Daffodils (Narcisi) di William Wordsworth
Ho vagabondato solitario come una nuvola che fluttua su le colline e le valli quando improvvisamente vidi una schiera di giunchiglie dorate, vicino al lago, tra gli alberi, ondeggianti e danzanti nella brezza. Come lo splendore delle stelle che scintillano nella via lattea, si estendevano in una linea senza fine lungo la baia: ne ho viste 10 volte mille con uno sguardo, che scuotevano le loro teste in un’allegra danza. Le onde accanto a loro danzavano, ma esse superavano le onde spumeggianti in gioia. Un poeta non avrebbe potuto non essere felice in tale compagnia giocosa. Io fissavo ma pensavo poco a quale spettacolo mi si era mostrato: perché spesso, quando sono sdraiato sul mio divano in uno stato d’animo ozioso e pensieroso, esse appaiono in quell’occhio interiore che è la beatitudine della solitudine, e allora il mio cuore si riempie di piacere e danza con le giunchiglie.
DAFFODILS I wandered lonely as a cloud That floats on high o'er vales and hills, When all at once I saw a crowd, A host, of golden daffodils; Beside the lake, beneath the trees, Fluttering and dancing in the breeze.
Continuous as the stars that shine And twinkle on the Milky Way, They stretched in never-ending line Along the margin of a bay: Ten thousand saw I at a glance, Tossing their heads in sprightly dance.
The waves beside them danced; but they Out-did the sparkling waves in glee: A poet could not but be gay, In such a jocund company: I gazed—and gazed—but little thought What wealth the show to me had brought:
For oft, when on my couch I lie In vacant or in pensive mood, They flash upon that inward eye Which is the bliss of solitude; And then my heart with pleasure fills, And dances with the daffodils.
|