Acquario: segno di inverno |
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Stagione del segno AcquarioInverno nel segno Acquario
L'Acquario è il secondo segno di inverno insieme a Capricorno (primo segno di inverno) e Pesci (ultimo segno di inverno). Si colloca quindi nel centro dell'inverno e, per tale ragione, viene definito fisso, nel senso che non ha contatti diretti con i segni delle altre stagioni, ma si trova tra due segni della stessa stagione. Per tale ragione si dice che, i segni fissi, mostrano le qualità tipiche della loro stagione in modo più evidente. L'inverno dell'Acquario è quindi diverso dall'inverno del Capricorno (vicino al secco dell'autunno) e dall'inverno dei Pesci, segno mobile al confine con l'inizio della primavera che coincide con la fine dell'inverno. Al tempo stesso, mentre Capricorno è un segno di Terra e Pesci è un segno di Acqua, Acquario è un segno di Aria (come Gemelli e Bilancia). A differenza degli altri segni di Aria, Acquario (segno fisso) è caratterizzato dal freddo invernale. L'elemento Aria è associato al pensiero: se il pensiero dei Gemelli è brioso per l'arrivo della primavera, i pensieri dell'Acquario sono altrettanto leggeri, ma più lucidi, più "freddi". Se i Bilancia sono "dubbiosi", i pensieri dell'Acquario sono più fissi, tendono a cristallizzarsi ed a chiarificarsi. Riassumendo: Acquario è un segno di Aria (elemento caldo-umido in cui prevale l'umido) e appartiene ad una stagione, l'inverno, freddo e umido, in cui la qualità prevalente è il freddo. Anche se si tratta del periodo più freddo dell'anno, (Saturno, che ha domicilio in Acquario, ed è l'astro freddo per eccellenza), nell'inverno dell'Acquario la luce continua a crescere: si tratta di un periodo fecondo con la presenza dell'elemento umido (qualità vitale). In questo segno, quindi, sia la stagione (fredda e umida), che l'elemento Aria (caldo - umido) denotano la presenza di umido: "nell'inverno il calore del Sole è racchiuso nelle viscere della terra, mentre nell'aria è debolissimo, e nutre le radici delle erbe e delle piante, onde nei segni di Saturno l'anno è come il grembo gravido; l'aria si ispessisce, si condensa e si risolve in pioggia e in neve" [1]. Se un anno solare (un ciclo delle stagioni) potesse essere paragonato ad un'intera vita, l'inverno corrisponderebbe alla fase finale, la vecchiaia, quando il corpo si raffredda e il sangue si raggruma e quando raggiungiamo la saggezza. Poiché la natura non muore mai, l'inverno è solo una fase (l'ultima) del ciclo vitale, quello della risalita verso la luce.
[1] Commento al Tetrabiblos di Claudio Tolomeo, a cura di Giuseppe Bezza (I.10) Tags:
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