I pianeti in astrologia |
In astrologia, ogni astro ha una propria "qualità naturale" e opera in modo diverso a seconda dei segni zodiacali in cui si trova e degli aspetti che forma con gli altri astri. Per semplificare, dividiamo i pianeti in: I pianeti in astrologiaGli astri, parola che proviene dal greco (à-ster) e che significa stella, vennero suddivisi dagli antichi astrologi in astri erranti o pianeti [1], cioè che si muovono velocemente, e in stelle fisse, cioè quelle stelle che per lo più vengono raggruppate in costellazioni. Da notare è che gli astrologi sapevano che anche le stelle "fisse" si muovevano (la scoperta della precessione degli equinozi risale ad Ipparco di Nicea ed era nota a Tolomeo nel I secolo dopo Cristo). Un'altra distinzione, oltre a quella tra astri erranti e stelle fisse, è quella tra pianeti, stelle e satelliti. Sole e Luna (che oggi sono rispettivamente considerati una stella ed un satellite) venivano definiti "astri". Anche i pianeti (come Giove) potevano essere definiti "stelle", per via della loro lucentezza e per la loro capacità di raccogliere e distribuire la luce in virtù dei loro moti. Sole e Luna, vennero però considerati luminari, perché regolano in gran parte la luce sulla terra, operando la distinzione tra giorno e notte e tra periodi dell'anno (le quattro stagioni). Tuttavia, anche gli altri astri operano condizionamenti sulla natura, sul clima e su i corpi di tutti gli esseri viventi. Scegli un pianeta per conoscere il suo significato in astrologia
Sin dall'antichità, tutti i popoli hanno riconosciuto al Sole ed alla Luna, gli astri più importanti, la capacità di influenzare la vita e la natura. Per l'astrologia, l'azione dei pianeti, oltre a provocare i fenomeni naturali (come le stagioni), incide sulla materia e quindi sui corpi dei viventi. Di come l'azione degli astri incide sulla natura è stata data un'ampia descrizione da Claudio Tolomeo nel Tetrabiblos, nel capitolo I.2 [2]: "I passaggi degli astri, sia quelli fissi (stelle), sia quelli erranti (pianeti), producono nel cielo condizioni di calore, di vento, di neve, dalle quali le cose terrene ricevono una corrispondente impressione (ciò che si trova sulla terra è influenzato da ciò che si trova in cielo). Inoltre, le loro mutue configurazioni (gli aspetti reciproci che si formano tra gli astri), unendo in vario modo e combinando le loro emissioni, portano a compimento mutazioni numerose e differenziate. All'interno del generale ordinamento delle qualità, prevale la forza del Sole, ma gli astri cooperano con esso o gli si oppongono in due modi. Per la Luna ciò è particolarmente evidente e avviene continuamente, ad esempio nei novilunii, nei quarti e nei plenilunii; per gli altri astri ciò avviene in modo più indistinto e secondo una forma intermittente, come ad esempio nelle loro apparizioni e occultazioni.." [2]. Le virtù dei pianeti, quindi si traggono dalle osservazioni di come si configurano con il Sole e con la Luna: "E' invero manifesto che le stelle concorrono a modificare per aumento e per diminuzione la costituzione del cielo che tutto abbraccia" [3]. Grazie all'astrologia, è stato quindi dimostrato che, dalle previsioni fatte osservando gli astri, è possibile rivelare gli eventi che accadono nei cieli e ciò che, di tali eventi, giunge fino agli uomini in terra. Tali eventi potrebbero riguardare il nostro corpo o il nostro animo, oppure i problemi occasionali che ci capitano durante la vita, ma indicano anche se avremo una vita lunga o breve, e, inoltre, ogni cosa che sia collegata strettamente al corpo, come le proprietà e il matrimonio, o all'anima, come l'onore e la dignità. Oppure, quando, rispetto a queste cose, gli eventi avverranno. Dalla conoscenza di eventi astrali, è possibile ricavare informazione sugli eventi che si produrranno sulla terra: dall'azione dei pianeti sulla natura, derivano eventi naturali che influenzano gli uomini, nell'animo e nel corpo, indicando i tempi in cui gli eventi si producono. Tolomeo aggiunge che: "..Il Sole dispone ogni cosa terrena, non solo tramite i mutamenti che si producono nelle stagioni dell'anno e che inducono le generazioni degli esseri viventi, la fertilità delle piante, il fluire delle acque e le mutazioni dei corpi, ma anche tramite la sua continua evoluzione, mediante la quale riscalda e inumidisce, essicca e raffredda in una successione costante." [2] Il Sole in astrologia è quindi l'astro più importante (che, infatti, determina il segno zodiacale) perché la sua luce ed il suo moto, insieme alla sua stessa luce riflessa dalla Luna, danno senso e significato a quello di tutti gli altri astri. Tuttavia, come detto, ogni pianeta ha proprie virtù e qualità naturali (oltre a quelle che acquisisce in virtù del segno in cui si trova e degli aspetti che forma con gli altri astri). La qualità principale del Sole è quella di riscaldare (e di disseccare): "I nostri sensi percepiscono più agevolmente questa sua qualità che non quella degli altri astri sia per la sua magnitudine, sia per l'evidenza dei mutamenti stagionali. Invero, quanto più il Sole si approssima al nostro vertice, tanto più ne sentiamo l'azione [3]". La qualità principale della Luna, è quella di produrre umido: "La Luna, essendo prossima alla Terra e alle sue umide esalazioni, ha grande forza nell'umidificare. Pertanto la sua azione consiste nell'inumidire e nel putrefare i corpi; nondimeno, a causa della luce che riceve dal Sole, partecipa alquanto al dare calore". Contrapposto a Sole (produttore di calore) e di Luna (produttrice di umido), troviamo Saturno che produce freddo e secco. Il freddo, in quanto Saturno manifesta una natura opposta a quella del Sole e, il secco, in quanto manifesta una natura opposta a quella della Luna: "La qualità della stella di Saturno consiste nel raffreddare grandemente e, in parte, nel disseccare, giacché molto è distante, come appare, dal calore del Sole e dalle umide evaporazioni della Terra. Ora, le virtù di questa e delle altre stelle erranti si trae dalle osservazioni delle loro configurazioni con il Sole e con la Luna. Giove ha una natura temperata, umida e calda (ma la sua forza calorifera è maggiore della forza umidificante): "L'efficiente qualità della virtù della stella di Giove è temperata, essendo posto il suo moto tra la freddezza dell'astro di Saturno e l'infiammazione dell'astro di Marte. Invero riscalda e inumidisce al contempo, ma la sua virtù calorifica è maggiore, a causa delle sfere poste sotto di essa, sicché diviene autore dei venti fecondi"[3]. Marte è un astro che produce il freddo: "la natura della stella di Marte consiste soprattutto nell'inaridire e nell'abbrucciare, in conformità al suo colore rosso di fuoco e alla sua vicinanza al Sole, la cui sfera sotto di esso è posta"[3]. Venere produce effetti simili a quelli di Giove (caldo e umido), ma il suo effetto è più umidificante che riscaldante: "Dei medesimi effetti della stella di Giove è autrice quella di Venere, in quanto la sua virtù è temperata, ma in proporzione contraria. Infatti riscalda alquanto per la sua prossimità al Sole, ma soprattutto, al pari della Luna, inumidisce per la magnitudine della sua luce, appropriandosi delle esalazioni degli umidi vapori che circondano la Terra"[3]. Infine, Mercurio, ha una natura doppia (può agire disseccando o umidificando): "Si ravvisò infine che la stella di Mercurio in uguale misura ora è disseccante e riassorbe gli umori, giacché mai si allontana molto dal calore del Sole per longitudine; ora inumidisce, giacché si trova posto sopra la sfera più prossima alla Terra, quella lunare. Ed in entrambe le condizioni compie rapidi mutamenti, come pervaso dal soffio nel suo veloce moto in prossimità del Sole" [3]. Perché per l'astrologia è importante conoscere la natura della stagione e la natura dell'astro con tutte le proprie qualità? Tolomeo spiega anche questo alla fine del capitolo I.10 [v. nota 3] del Tetrabiblos dedicato alle virtù dei tempi dell'anno, affermando che questa conoscenza è utile per comprendere ogni singolo temperamento: "E' facile comprendere che la qualità efficiente (cioè quella che ha efficacia) della virtù degli astri viene mutata dai tempi dell'anno (cioè dalle stagioni), dalle età o dagli angoli. In condizioni a loro conformi, gli astri hanno una qualità più sincera ed un'azione più valida, come ad esempio quando gli astri che sono caloriferi si trovano nei luoghi caldi e gli umidificanti in luoghi umidi" [4]. Astri benefici e astri maleficiSe Giove, Venere e la Luna sono considerati astri benefici per via della loro natura temperata e perché abbondano di caldo e l'umido (principi vitali), Saturno e Marte sono considerati astri malefici in quanto producono effetti di natura opposta, Marte per la sua eccessiva secchezza, mentre Saturno a causa del suo eccesso di freddo [5]. Sole e Mercurio , per la loro natura universale, hanno la capacità di operare in entrambi i modi, comportandosi come astri di volta in volta benevoli o malevoli, "essendo suscettibili di subire modificazioni, da parte degli altri astri che vi si accostano [5]. Per altri, sono ritenuti benevoli il Sole, Giove, la Luna e Venere; malevoli Saturno e Marte [6]. Quanto a Mercurio, esso è comune: con i benevoli è benevolo, con i malevoli è malevolo. Abbiamo detto che gli astri sono ritenuti essere benevoli e malevoli ed invero in questa o quella genitura (nascita) i malevoli ben disposti per fase e per fazione e per luogo (segno zodiacale) rendono grande un destino, mentre i benevoli mal disposti la danneggiano. Dice, infatti, Doroteo trattando questo argomento: in tre modi si addolciscono gli astri che operano il male (Marte e Saturno): ed un astro mai è nocivo se lo trovi in un buon luogo, nè un luogo è malvagio se accoglie chi giova [6].
[1] La parola pianeta proviene dal latino (planètes) e significa letteralmente "erranti", cioè che si muovono. [2] Le previsioni astrologiche o Tetrabiblos I, 2 di Claudio Tolomeo - Edizione commentata e tradotta da Giuseppe Bezza. [3] Le previsioni astrologiche o Tetrabiblos I, 2 di Claudio Tolomeo - Edizione commentata e tradotta da Giuseppe Bezza. [4] Giuseppe Bezza - testo e Commento al primo libro del Tetrabiblos di C. Tolomeo [I.10] - editrice Nuovi Orizzonti [5] Giuseppe Bezza - testo e Commento al primo libro del Tetrabiblos di C. Tolomeo [I.5] - editrice Nuovi Orizzonti [6] Rhetorii quaestiones astrologicae ex Antiochi thesauris ex-cerptae CCAG I 146 (c.2) di Franz Boll - Lineamenti introduttivi alla scienza della previsione astronomica - di Paolo d'Alessandria -
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Commenti
La domanda corretta è: come si fa a non vedere l'influsso dei pianeti, nel 2013?
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