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Le origini di Romeo e Giulietta |
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Quando la famiglia le impone di sposare un altro, Giulietta finge di acconsentire, ma mette in atto una messa in scena bevendo una pozione che l'avrebbe fatta sembrare morta, per poi fuggire, al suo risveglio, con Romeo. Il piano però va storto e quando Romeo la trova addormentata, la crede morta e, per il dolore, si uccide. Romeo e Giulietta è una delle storie d'amore e delle tragedie più famose del mondo, attribuita, come tutti sanno, a William Shakespeare (Toro). Con il tempo, i due giovani protagonisti, sono divenuti il simbolo di un amore eterno e di un destino tragico. Molti, però, non conoscono o non ricordano il mito di Piramo e Tisbe, che, per molti aspetti, ricorda da vicino la storia di Romeo e Giulietta. Piramo e Tisbe sono due personaggi della mitologia babilonese. Il poeta latino Ovidio, nelle Metamorfosi, racconta la loro storia. Secondo la leggenda, l'amore dei due giovani, proprio come quello di Romeo e Giulietta, era contrastato dai parenti. Così i due erano costretti a parlarsi attraverso una crepa nel muro che separava le loro case, come raffigurato nell'opera del pittore inglese J.W. Waterhouse: Thisbe. Questa difficile situazione li indusse a programmare la loro fuga d'amore. Nel luogo dell'appuntamento, Tisbe, arrivata per prima, incontrò un leone. Per fuggire e nascondersi, perse il suo velo che venne macchiato di sangue dall'animale. Piramo trovò il velo dell'amata macchiato e, credendo morta la sua amata, si uccise con la spada. Tisbe lo trovò così, in fin di vita, ma sussurrandogli il proprio nome riuscì per un attimo a fargli riaprire gli occhi e a guardarla. In preda al dolore, anche Tisbe si uccise e i due sfortunati amanti morirono insieme proprio come Romeo e Giulietta. Tags:
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