Il mistero dei cristalli giganti
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Curiosità e cultura è a cura di Germain Lacroix Home Misteri Il mistero dei cristalli giganti

Il mistero dei cristalli giganti

Misteri
Venerdì 10 Giugno 2011 23:58

cristalliLo Stato di Chihuahua, nel nord-est del Messico, confina con gli Stati Uniti e ha una superficie di 250.000 chilometri quadri, poco meno dell'Italia.

Si tratta di un territorio arido e pianeggiante, ad una quota relativamente alta (fra 1000 e 2000 metri), con un clima mite.

Una serie di valli profondissime che formano la Barranca del Cobre o, in inglese, Copper Canyon (canyon del rame) sembrano scavate tra le montagne e l'oceano.

In realtà, Barranca del Cobre è una delle strutture geologiche più imponenti del pianeta.

Dal punto di vista antropologico, era una zona abitata dai nativi Tarahumara, ai quali si deve la selezione genetica dei cani Chihuahua.

Nel 1910, in una miniera vicino a NAICA, un villaggio del Chihuahua, venne scoperta una grotta (la Cueva de las espadas) che ospitava cristalli di gesso lunghi fino a due metri.

Nel 2000, nella stessa miniera sono state scoperte altre grotte.

Una, in particolare, ospitava cristalli lunghi fino a 11 metri circa, quindi giganteschi.

Tra il 2001 e il 2005 si è tentato di visitare le grotte, ma le condizioni estreme dell'ambiente (circa 50 gradi di temperatura e quasi il 100 per 100 di umidità) hanno reso necessario lo sviluppo di protezioni adeguate.

Grazie al Proyecto Naica, nato nel 2006, è stato possibile effettuare numerose spedizioni che hanno permesso di documentare e analizzare in modo scientifico le grotte di cristalli.

Nell'ambito del progetto è stato realizzato un archivio dei cristalli della Cueva de los cristales, con le caratteristiche di ciascuno di essi, ne sono stati misurati 162, praticamente la totalità di quelli presenti.

Naturalmente il massimo interesse è stato per la la misura del cristallo più grande di tutti, che è considerato il cristallo libero più grande al mondo lungo ben 11,4 metri con una base di 80x90 centimetri quadri.

In natura, è normale osservare cristalli picccoli o molto piccoli, basti pensare alle migliaia di geodi di quarzo o ametista facilmente reperibili, ma per ottenere pochi cristalli giganteschi è necessario un ambiente estremamente stabile e poco saturato per un tempo lunghissimo nell'ordine di migliaia di anni.

Queste condizioni però sono estremamente difficili da realizzare.

E allora la domanda, intrisa di mistero... perché questo è accaduto proprio a Naica?

Nel cercare di dare una risposta soddisfacente a questa domanda, oltre ai tecnici della Nasa si stanno distinguendo per i loro studi due scienziati italiani: Giovanni Badino professsore dell'università di Torino che, dopo anni di studi sui neutrini, si occupa ora di fenomenologia delle microstrutture di grotta e Paolo Forti, professore di speleologia all'università di Bologna che ha già studiato dal punto di vita mineralogico 70 grotte in tutto il mondo!!

 

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