mitologia
Nella letturatura greca, scopriamo che a porsi questa domanda furono addirittura due divinità: Zeus (cioè Giove, dio dell'Olimpo) e la sua compagna Era (nella letteratura latina Giunone). Zeus sosteneva che fosse la donna a godere di più, mentre Era sosteneva che fosse l'uomo. Poiché non riuscivano ad accordarsi, decisero di rivolgersi a Tiresia che, secondo la leggenda, era stato, durante la vita, sia uomo che donna. Tiresia rispose che il piacere sessuale si compone di dieci parti: l'uomo ne prova solo una e la donna nove, quindi una donna prova un piacere nove volte più grande di quello di un uomo. Sempre secondo il mito, la dea Era, si infuriò con Tiresia perché aveva svelato il segreto e lo fece diventare cieco, ma Zeus, per ricompensarlo, gli donò la capacità di prevedere il futuro rendendolo un celebre indovino.
Quando la famiglia le impone di sposare un altro, Giulietta finge di acconsentire, ma mette in atto una messa in scena bevendo una pozione che l'avrebbe fatta sembrare morta, per poi fuggire, al suo risveglio, con Romeo. Il piano però va storto e quando Romeo la trova addormentata, la crede morta e, per il dolore, si uccide. Romeo e Giulietta è una delle storie d'amore e delle tragedie più famose del mondo, attribuita, come tutti sanno, a William Shakespeare (Toro). Con il tempo, i due giovani protagonisti, sono divenuti il simbolo di un amore eterno e di un destino tragico. Molti, però, non conoscono o non ricordano il mito di Piramo e Tisbe, che, per molti aspetti, ricorda da vicino la storia di Romeo e Giulietta. Piramo e Tisbe sono due personaggi della mitologia babilonese. Il poeta latino Ovidio, nelle Metamorfosi, racconta la loro storia. |
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