claudio tolomeo
Claudio Tolomeo (in latino Claudius Ptolomaeus, in inglese Claudius Ptolemy) fu un astrologo e astronomo vissuto nel primo secolo dopo Cristo. Fu anche un geografo: è considerato il padre della geografia. Come astronomo, è autore del trattato astronomico noto come "Almagesto", su cui si basò per più di un millennio la cosiddetta concezione aristotelica/tolemaica e che contiene numerosi principi di matematica, nonché la mappa della maggior parte delle costellazioni attuali (che ovviamente era possibile catalogare all'epoca nell'emisfero dove visse). L'opera che lo rese famoso come astrologo e padre dell'astrologia fu, invece, il Tetrabiblos, cioè i quattro libri sulle "previsioni astrologiche". In quest'opera, Tolomeo dichiara di conoscere, sin dal proemio, l'astrologia dei Caldei (cioè dei Babilonesi) e quella degli Egiziani, ma sottointende di ispirarsi alla dottrina pitagorica dell'armonia [1] con la quale trova spesso soluzioni intermedie tra quelle proposte dall'astrologia egiziana e dai Babilonesi (i Caldei) [2]. Il Tetrabiblos, infatti, si apre con la promessa, da parte di Tolomeo, di dissociarsi dai cosiddetti "ciarlatani" e da chi confonde l'astrologia, che rispetta i ritmi vitali ed i cicli della natura, con l'esoterismo e la magia. Affrontò ogni questione astrologica con rigore: a differenza dei suoi predecessori, analizzò i movimenti degli astri secondo leggi naturali, geometriche e criteri di proporzione tra la luce e la materia. Ogni astro, pertanto, ha un'azione che influisce sulla natura, sugli elementi, e sulla vita: "il Sole ha la propria forza agente nel calore (riscaldare), La Luna nella produzione di umidità, Saturno causa il freddo e in parte la siccità, Giove riscalda e crea umidità, Marte essicca, Venere scalda e umidifica, Mercurio genera più secchezza che umidità." Secondo Tolomeo, conoscendo le qualità proprie di ciascun astro, sarebbe possibile determinare, a seconda della posizione dell'astro sullo zodiaco, le influenze che si determinano su ciascun corpo. |
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