Storia dell'astrologia medica
La nascita della cosiddetta astrologia "medica", intesa come studio dell'influenza degli astri sulla salute, è contestuale alla nascita dell'astrologia occidentale, in quanto anch'essa si basa sul ciclo degli elementi e degli umori, già oggetto di studio di influenti personaggi della filosofia occidentale greca come Aristotele ed Ippocrate (460 a.C.) con la sua teoria degli umori.
Per l'uomo antico, ed in particolare per l'uomo Greco, non era inusuale associare gli elementi, la natura e le stelle al corpo umano ed alla salute dell'uomo.
Per esempio, Alcmeone, un medico e filosofo crotonese del quinto secolo avanti Cristo, probabilmente della scuola dei "pitagorici" sosteneva che:
"la salute dura finché i vari elementi, umido-secco, freddo-caldo, amaro-dolce, hanno uguali proporzioni, e che le malattie vengono quando uno prevale sugli altri. Il prevalere dell'uno o dell'altro elemento, dice, è causa di distruzione. La salute è l’armonica mescolanza delle qualità (opposte) ".
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L'associazione tra astrologia e medicina ha origini molto antiche che risalgono al pensiero filosofico di Empedocle e dei filosofi cosiddetti "presocratici", cioè venuti prima di Socrate.
Tra essi, ricordiamo, Alcmeone di Crotone, un medico e filosofo del quinto secolo a. C, che sosteneva che:"La salute è l’armonica mescolanza delle qualità opposte".
Ippocrate di Coo, indiscusso padre della medicina, cercò di estendere la teoria degli umori alla natura umana, ritenendo, come Alcmeone, che quando gli elementi sono in equilibrio ci infondono salute e, al contrario, quando non sono in armonia possono condurci alla malattia.
Successivamente, Galeno, medico vissuto tra il I e il II secolo d.C., sviluppò la teoria umorale di Ippocrate con un metodo scientifico (per l'epoca), attraverso studi basati sull'osservazione di cadaveri colpiti da morte violenta (ad esempio in battaglia).
Egli sostenne che il principio fondamentale della vita (che il pensiero greco associava al pneuma, cioè al soffio vitale) risiedesse nel sangue. Si trattava di considerazioni basate sui principi naturali e, soltanto nella prima metà del 1500, Paracelso si preoccupò di ricercare un collegamento tra la chimica e la medicina.
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Ippocrate (nato a Coo nel 460 a.C. circa), viene considerato il "padre" della medicina al punto che, ancora oggi, medici, odontoiatri e veterinari prestano un giuramento, prima di intraprendere la professione, che gli è attribuito, il cosiddetto: "giuramento di Ippocrate".
Il suo pensiero medico partiva dal presupposto che la malattia e la salute di una persona dovevano dipendere dalla persona stessa e non da superiori interventi divini.
Per tale ragione, si dedicò all'anatomia ed allo studio dei sintomi delle malattie divenendo protagonista della storia della medicina.
Da un punto di vista filosofico, egli sostenne la "teoria umorale" o "degli umori", secondo la quale il nostro corpo sarebbe governato da quattro umori di qualità diversa corrispondenti ai quattro elementi fondamentali (Aria, Acqua, Fuoco e Terra) che costituiscono la realtà: sangue, bile gialla, bile nera e flegma.
Tale idea, ebbe origine dal pensiero filosofico greco di Empedocle e dei filosofi cosiddetti "presocratici", cioè venuti prima di Socrate.
Tra essi, ricordiamo, Alcmeone di Crotone, un medico e filosofo del quinto secolo a. C, che sosteneva che:
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Secondo l'astrologia classica, ogni parte del corpo umano sarebbe ricollegabile ad un segno zodiacale secondo uno schema: dal primo segno, l'Ariete, che simboleggia la testa, all'ultimo segno, i Pesci, che simboleggiano i piedi.
Grazie agli studi di Marco Manilio, che riprese l'astrologia degli antichi egizi e degli antichi babilonesi, ed a quelli di Claudio Tolomeo nacquero collegamenti tra i segni dello zodiaco, i pianeti, e la salute: i segni indicano la zona anatomica colpita, secondo la parte del corpo ad essi associata, mentre "... i pianeti indicheranno soprattutto le cause e le nature di tali malattie."
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