Storia degli elementi: la teoria dei quattro elementi |
Storia dell'astrologia | ||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Origine degli elementiL'origine degli elementi viene attribuita ai pensatori, fisici e filosofi, dell'Antica Grecia. Nel VI secolo a.C. Anassimene di Mileto aveva introdotto nel pensiero greco la teoria dei quattro elementi fondamentali (aria, acqua, fuoco e terra) che costituiscono la realtà. Nelle sue Opinioni dei fisici, Teofrasto, riporta il pensiero di Anassimene: "Condensata e rarefatta appare in forme differenti: quando si dilata fino ad essere molto leggera diventa Fuoco, mentre poi condensandosi diviene Aria: dall'aria si producono le nuvole per condensazione e se la condensazione cresce, l'Acqua, se cresce ancora, la Terra.... Sicché i contrari fondamentali per la generazione sono il caldo e il freddo." Empedocle e "La teoria dei quattro elementi"La formulazione della teoria dei quattro elementi (Fuoco, Terra, Aria e Acqua) viene però generalmente attribuita ad Empedocle (Agrigento, 490 a.C.), su cui ci sono giunte poche notizie, riportate perlopiù da Diogene Laerzio [1] nella sua opera, risalente alla prima metà del III secolo d.C., sulla vita e le opinioni dei filosofi celebri.
Storia degli elementiPer Talete, la sostanza unica era l’Acqua; Anassimene pensava che l’Aria fosse il primo elemento; Eraclito aveva dato al Fuoco la prerogativa di essere il primo elemento. Soltanto con Empedocle si giunse a considerarli complessivamente secondo l'ordine che è rimasto invariato fino ai giorni nostri: Fuoco, Terra, Aria ed Acqua. Secondo questa teoria, la materia (definita come sostanza) trae origine dai quattro elementi. Tali elementi, che furono assorbiti dal pensiero filosofico greco (Socrate ed Aristotele), ovviamente, devono essere considerati come stati di aggregazione della materia: stato solido, stato liquido, stato gassoso e stato ardente. Secondo la dottrina elementale di Empedocle, inoltre, i quattro elementi primari, erano qualitativamente differenti tra loro: ad essi erano stati dati i nomi delle quattro sostanze che manifestano nel modo più chiaro le tipiche differenze tra i corpi: la terra, solida; l’acqua, liquida; l’aria, gassosa, e il fuoco, il primo elemento. Riallacciandosi al pensiero di Pitagora, il Fuoco costituiva il primo elemento, ma, come tutti gli altri tre elementi poteva combinarsi ed interagire con tutte le sostanze. Elementi e sotto-elementiSarebbe stato poi, Filistione, medico della scuola di Empedocle, a tramandare che ciascun elemento fosse contraddistinto da una qualità: "del fuoco è proprio il caldo, dell’aria il freddo, dell’acqua l’umido, della terra il secco". Gli elementi e AristoteleUn contributo decisivo alla cosiddetta "dottrina degli elementi" fu dato da Aristotele [2], uno dei maggiori filosofi e pensatori dell'antichità. Egli, nel de caelo, spiega che esistono due movimenti principali: il primo, quello circolare, che attiene alle cose che stanno in cielo, mentre il secondo, in linea retta (dall'alto verso il basso e viceversa), coinvolge le cose che stanno sulla terra (cosiddetti corpi sub-lunari).
Poiché gli elementi (Fuoco, Terrra, Aria ed Acqua) sotto al cielo, sono soggetti al moto in linea retta. In questo modo, si possono suddividere gli elementi in base al loro moto: quelli (leggeri) che tendono a muoversi verso l'alto e quelli (pesanti) che tendono verso il basso, secondo questo schema:
Il Fuoco, che ha pochissima materia essendo quasi immateriale, è l'elemento più leggero, mentre la Terra è ad esso contrapposta in quanto elemento più pesante (più ricco di materia).
Gli elementi e le qualità primeNella fisica di Aristotele, tutti i corpi agiscono gli uni sugli altri mediante contatto e si modificano in virtù delle loro qualità tangibili (cioè in base alla loro consistenza) e delle loro contrarietà (per esempio caldo è contrario/opposto a freddo). Oltre alla coppia di contrari caldo / freddo, troviamo la coppia di contrari formata da umido / secco. Aristotele ne nomina molte altre [3], ma tutte si risolvono nelle coppie principali, cioè:
Coppie (passive) costituite da molta materia.
Coppie (attive) costituite da poca materia
Dal contatto reciproco di tutte le coppie nascono quattro combinazioni che vengono definite: le qualità prime [4], ognuna delle quali è associata ad uno dei quattro elementi.
Tutti i corpi terreni risultano composti dei quattro elementi mescolati l'un l'altro secondo differenti quantità e proporzioni [5]. Pertanto tutti i corpi terreni sono detti misti, ed il rapporto di mistura nei corpi è il loro temperamento. Se domina l'elemento Fuoco il temperamento è detto caldo-secco, se domina l'elemento Aria, caldo-umido, se domina l'elemento Acqua, il temperamento è detto freddo e umido, mentre se domina l'elemento Terra, il temperamento è detto freddo secco. Ovviamente, ogni temperamento può manifestarsi in forma più o meno evidente, in quanto vi è un numero infinito di gradazioni che esprime le infinite differenze fra il mescolarsi dei corpi terreni. Così come infinito è il numero di gradazioni della luce ed infinite sono le possibilità di proporzioni luminose, laddove il caldo-secco (fuoco) rappresenta il massimo di luce, il caldo-umido (aria) indica una luce più ristretta contratta dall'umido, il freddo-secco (terra) in cui la luce è ancora più ristretta ed infine l'acqua in cui la luce è quasi assente [6].
[1] Diogene Laerzio, infatti, afferma che Empedocle sia originario di Agrigento, vissuto tra il 490 a.C e il 430 a.C, e che Empedocle denominava i quattro elementi come "radici" di tutto l'universo. [2] "Il corpo assolutamente leggero è il fuoco, l'assolutamente pesante è la terra. Ed il cosmo non può esistere senza fuoco e terra: un corpo fisico ha da essere visibile e tangibile, la prima condizione è assolta dal fuoco, la seconda dalla terra; elementi intermedi tra fuoco e terra sono l'aria e l'acqua." G. Bezza - Commento al I libro del Tetrabiblos di C. Tolomeo. [3] "Pesante-leggero, duro-molle, vischioso-friabile, rugoso-liscio, spesso-sottile, quindi elimina la pesantezza e la leggerezza in quanto non sono né attive, né passive e non possono trasformarsi reciprocamente. Le rimanenti, eccettuata la coppia caldo-freddo che è irriducibile, si risolvono e si riducono tutte nell'umido e nel secco; nell'umido: il sottile, il vischioso, il molle, il liscio; nel secco: il grosso, il friabile, il duro, il rugoso." Aristotele gen.corr. 329b18- Cfr. G. Bezza - Commento a I.4 libro del Tetrabiblos di C. Tolomeo. [4] "Invero, si danno sei combinazioni, due delle quali non possono essere ammesse, in quanto le qualità contrarie (caldo-freddo, secco-umido) non possono sussistere insieme" G. Bezza - Commento al I libro del Tetrabiblos di C. Tolomeo. [5] V. riferimenti bibliografici delle note 2,3,4. [6] Metereologica (340b15) di Aristotele. Torna a Storia dell'astrologia Tags:
|