La pianista che fece piangere Stalin
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Curiosità e cultura è a cura di Germain Lacroix Home Cultura La pianista che fece piangere Stalin

Cultura : storia, geografia, scienza, letteratura, arte

La pianista che fece piangere Stalin

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Maria Judina, la pianista che commosse StalinTutti sanno che Stalin, Iosif Vissarionovič Džugašvili, nato a Gori, nell'attuale Georgia, il 6 dicembre 1878 sotto il segno del Sagittario, fu un dittatore molto cruento.

Si narra che, al funerale (1907) della sua prima moglie, Ekaterina Svanidze, nata in Georgia il 2 Aprile 1885 sotto il segno dell'Ariete, disse ad un amico che, insieme a lei, era morto ogni sentimento umano in lui.

Durante la sua dittatura, durata oltre 30 anni (dal 1922 al 1953) Stalin ha eliminato ogni dissidente in modo sistematico uccidendolo o facendolo deportare nei Gulag, veri e propri campi di concentramento.

Secondo Aleksandr Jakovlev, direttore della Commissione per la riabilitazione delle vittime delle repressioni, creata dal Eltsin nel 1992, i morti causati dal regime di Stalin furono oltre 20 milioni.

In molti hanno sostenuto che la seconda moglie, Nadezhda Alliluyeva, nata il 22 Settembre - Vergine cuspide Bilancia, trovata morta nella camera da letto con una pistola al suo fianco, fu uccisa da Stalin, o comunque su suo ordine, dopo un diverbio.

I due medici, Levin e Pletnev, che rifiutarono di firmare un certificato attestante false conclusioni (suicidio) circa la causa della morte della seconda moglie, sono stati in seguito condannati e giustiziati con il processo dei 21 nel 1938.

Tuttavia, ci fu una donna che riuscì a toccare il cuore di quell'uomo tanto duro.

Marija Veniaminovna Judina (nata a Mosca il 9 settembre 1899 nel segno della Vergine), una pianista sovietica, riuscì a far commuovere ed "ammansire" il terribile dittatore grazie al misterioso e potentissimo linguaggio della musica.

Si narra che Stalin ascoltò alla radio il suo concerto dal vivo per pianoforte in La maggiore di W. A. Mozart.
La pianista fu così chiamata nel cuore della notte e portata in uno studio di registrazione dove era stata allestita una piccola orchestra.

Un racconto, tramandato come leggenda, vuole che, una volta ascoltata la registrazione, Stalin scoppiò in lacrime.
E' invece sicura la circostanza secondo la quale, dopo aver ricevuto il disco, Stalin donò alla Judina una cospicua somma di denaro.
La Judina lo ringraziò, ma si permise il lusso di rimproverarlo in modo piuttosto sferzante: "La ringrazio: darò i soldi che mi sono stati donati alla mia chiesa e pregherò per Lei perché il buon Dio La perdoni per tutte le atrocità che ha commesso verso il popolo".

Inspiegabilmente, Stalin, che di solito era assolutamente intollerante verso ogni forma di critica nei suoi riguardi, non prese alcun provvedimento...

La storia di Maria Judina, la pianista che commosse Stalin è poi divenuto un libro di Jakov Nazarov, regista di film documentari, fotografo e pittore, nato il 15 marzo 1942 a Baku, in Azerbajdzan (una delle repubbliche sovietiche dell'epoca).

 

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Venerdi, 26 aprile 2024
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