Il Cristo velato e la cappella di Sansevero
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Curiosità e cultura è a cura di Germain Lacroix Home Misteri Il Cristo velato e la cappella di Sansevero

Il Cristo velato e la cappella di Sansevero

Misteri
Martedì 18 Ottobre 2011 21:47

macchine-anatomiche-sanseveroArte o mistero?

La cappella di Sansevero è a tutti gli effetti un museo; si trova a Napoli in via Francesco De Sanctis, 19/21 ed è visitabile, a pagamento, tutti i giorni, escluso il martedì.

La Cappella viene visitata da appassionati di arte, ma è anche un luogo di culto per gli appassionati di mistero ed esoterismo di tutto il mondo.

Da un punto di vista esoterico, la Cappella si fa apprezzare subito.

La sua ubicazione è avvolta da un clima di leggenda: si dice che anticamente costituì un luogo di culto della divinità dell'Antico Egitto Iside.
Divenne però famosa grazie al restauro voluto dal settimo principe di Sansevero, Raimondo di Sangro.
Dalla vita del Principe di Sansevero sappiamo che, poco prima di iniziare i lavori, Raimondo entrò a far parte della massoneria, non avendo però immediata fortuna.

Dovette più tardi allontanarsi dalla massoneria a seguito di un editto papale che prevedeva la scomunica per i Fratelli Massoni, mentre la Cappella di Sansevero divenne causa del suo dissesto finanziario.

Il legame tra l'ingresso del Principe nella massoneria e l'avvio dei lavori di ristrutturazione della Cappella, per molti viene provato dalle simbologie massoniche presenti, come il labirinto, le incisioni sulle colonne, le allegorie, mentre, addirittura, alcuni ritengono che la stessa Cappella con le statue poste al suo interno sia rappresentativa di un percorso iniziatico.

All'interno della Cappella, troviamo un piccolo caveu che anticamente custodiva il Cristo Velato.
Oggi, al suo interno si trovano le cosiddette macchine anatomiche.

Le macchine anatomiche

Le macchine anatomiche sono due modelli, un uomo e una donna, grazie a cui è possibile osservare, in modo molto dettagliato, l'intero sistema circolatorio costituito da arterie, vene e capillari.
Il mistero nasce non solo dalla precisione della riproduzione del sistema circolatorio, ma anche dalla perfetta conservazione delle due macchine. Le "macchine" non sono state mai sottoposte ad analisi, anche per il timore che possano danneggiarsi.

Alcuni ritengono che le "macchine" servivano per spiegare il funzionamento del sistema circolatorio, ma, secondo una leggenda, le macchine umane sarebbero il risultato di esperimenti effettuati dal Principe di San Severo che avrebbe iniettato una sostanza metallizzante nel circuito sanguigno di due persone vive!!!!

Il mistero delle macchine anatomiche è probabilmente il motivo di attrazione principale dei visitatori, ma per i cultori dell'esoterismo i misteri della Cappella di Sansevero sono ben altri.

Il Cristo velato

cristo-velato

Con il Cristo velato l'arte si tinge di mistero.

Ci troviamo di fronte ad una scultura tra le più belle della storia dell'umanità.
Sicuramente, non è fra le più note.

Per capire il livello dell'opera, è sufficiente guardarla e ricordarsi che il materiale in cui è realizzata è il marmo. Come è stato possibile scolpire e dar volume persino alle venature dei piedi del Cristo giacente sotto il velo? Si tratta realmente di un pezzo unico di marmo?

Se non bastasse, pensiamo ad una scultura molto più famosa, come Amore e psiche di Canova. Antonio Canova, dopo aver visto il Cristo velato dichiarò che avrebbe ceduto il suo nome o dieci anni di vita pur di esserne l'autore!!!

La scultura, capolavoro del Settecento, è stata realizzata da uno scultore napoletano, Giuseppe Sanmartino nel 1753 su richiesta del Principe che lo convocò per i lavori nella Cappella.

L'incredibile velo che copre il Cristo giacente è frutto della bravura dell'artista?

Oppure, è vero che, come vuole la leggenda, il principe committente, Raimondo di Sangro, avrebbe insegnato allo scultore la creazione di un tessuto di marmo?

La mano del Principe di Sansevero e del suo genio chimico sull'opera è probabile: il Cristo velato rappresenta di fatto l'unica scultura velata del Sanmartino.

Il disinganno

E' probabilmente l'opera più importante di Francesco Queirolo, scultore genovese che, come Sanmartino, fu convocato da Raimondo Di Sangro per i lavori nella Cappella.
Come il Cristo Velato, anche se meno celebre, la statua è considerata un capolavoro.

La statua rappresenta un uomo coperto da una rete di marmo che ci porta di nuovo ai misteri dei marmi utilizzati nella Cappella.
Anche in questo caso, la leggenda vuole che la rete sia stata "marmorizzata" con processo alchemico segreto.

Il Queirolo "dovette personalmente passare a pomice la scultura poiché gli artigiani dell’epoca, specializzati proprio nella fase di finitura, si rifiutarono di toccare la delicatissima rete per paura di vedersela frantumare sotto le mani".[1]

Il Disinganno è dedicato al Padre e viene contrapposto alla statua dedicata alla madre: la Pudicizia.

La Pudicizia

Come il Cristo velato ed il Disinganno, la Pudicizia è l'ennesimo capolavoro. Fu realizzata nel 1752 dallo scultore veneto Antonio Corradini e raffigura una donna coperta da un velo. Il velo, rigorosamente in marmo, sembra come sciolto, ancora liquido, sulla donna.


In internet, è possibile trovare persino la presunta ricetta, che ovviamente (considerata la psicologia del Principe che lo vede agire sempre con massima circospezione) era segretissima, per tramutare un velo di stoffa in marmo:

"Calcina viva nuova 10 libbre, acqua barilli 4, carbone di frassino. Copri la grata della fornace coi carboni accesi a fiamma di brace; con ausilio di mantici a basso vento. Cala il Modello da coprire in una vasca ammattonata; indi coprilo con velo sottilissimo di spezial tessuto bagnato con acqua e Calcina. Modella le forme e gitta lentamente l'acqua e la Calcina Misturate. Soffia leve coi mantici i vapori esalati dalla brace nella vasca sotto il liquido composito. Per quattro dì ripeti l'Opera rinnovando l'acqua e la Calcina. Con Macchina preparata alla bisogna Leva il Modello e deponilo sul piano di lavoro, acciocché il rifinitore Lavori d'acconcia Arte. Sarà il velo come di marmo divenuto al naturale e il Sembiante del modello trasparire".

[1] Museo Sansevero: Disinganno

 

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