Astrologia e religione |
Storia dell'astrologia | |
Quello che di più colpisce, della storia dell'astrologia, è che è stata oggetto di interesse da parte di tutti. Dai babilonesi e agli egiziani, all'astrologia cinese, ai maya ed alla loro precisa conoscenza dei fenomeni celesti, si può notare che si tratta di una materia in cui popoli che, sebbene non comunicassero tra loro, giunsero a conclusioni molto simili, e in alcuni casi identiche. Evidentemente, è un tema che ha appassionato tutti gli uomini, spingendoli a cercare di approfondire il significato dell'ordine cosmico e il ruolo che l'uomo, la terra ed i corpi celesti hanno nell'universo. Forse per questo motivo e per l'ampio seguito che ha saputo riscuotere nella storia presso tutti i popoli e tutte le culture, l'astrologia non è stata mai osteggiata, ma, anzi, in alcuni casi appoggiata dalla religione. Ai suoi albori, anzi, l'astrologia era a sfondo religioso: il re Hammurabi, nel diciassettesimo secolo a.C., introdusse il culto di Marduk a Babilonia, secondo il quale il Sole, la Luna, il cielo e la terra, e tutti gli astri furono disposti dal dio Marduk dopo una battaglia con il dio/dea Tiamet per riportare l'ordine nell'universo. Anche i maya e gli egiziani, collegavano le loro divinità agli astri, mentre solo dopo il primo secolo dopo Cristo, la religione e l'astrologia cominciarono un percorso parallelo. Nell'ambito della concezione cristiana, per esempio, l'astrologia, inizialmente, fu contrastata; per esempio, nel Concilio di Braga, con l'approvazione di Giovanni III, papa dal 561 al 574 decise che: le stelle non determinano la sorte degli esseri umani. In buona sostanza, la Chiesa non condannava di per sè chi si interessava agli astri, ma non poteva certamente riconoscere che le stelle avessero un valore determinante nella vita degli uomini. Erano quindi possibili le previsioni astrologiche, ma a patto di rispettare il principio del libero arbitrio dell'uomo. Se Sant'Agostino (Agostino d'Ippona, nato a Tagaste il 13 novembre 354 nel segno dello Scorpione) fu contrario allo studio dell'astrologia, l'altro grande Padre della Chiesa, San Tommaso d'Aquino, San Tommaso D'Acquino scrisse: "Astra inclinant sed non necessitant" cioè "Gli astri ci influenzano ma non ci determinano"; e "Divinatio quae fit per astra non est illicita" cioè "le previsioni astrologiche non sono illecite". A testimonianza della presenza dell'astrologia, al fianco della religione, possiamo citare gli orologi astrologici (quello sulla torre dell'orologio a Praga e l'orologio di piazza San Marco a Venezia sono i più famosi).
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